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CENTRALI A CARBONE, ARIA PULITA, VAPORE ACQUEO

E RAPPORTI POCO PULITI

 

di Antonia Briuglia

 

Si ritorna a parlare di rapporti sulla qualità dell’aria, a Savona e in tutta la provincia si ritorna a parlare di promozioni su dati alquanto discutibili.

Si ritorna, perché già nel 2009 Legambiente premiava l’ecosistema savonese e l’Assessore ne ritirava con soddisfazione il premio, compiaciuto per il risultato conquistato meritatamente dalla città.

Già allora ebbi modo di comunicare i miei dubbi all’agenzia che si occupava di tali valutazioni sulle città italiane, inviando questa comunicazione:

Ho appreso dai quotidiani locali la comunicazione sulla premiazione, ricevuta dalla città di Savona, circa l'ECOSISTEMA URBANO.

La cosa appare alquanto sconcertante proprio in questo momento quando, a Savona e Provincia, si sta combattendo una battaglia seria e delicata come quella della qualità dell'aria, condizionata gravemente da una centrale a carbone, la più grande della Liguria, che sembra essere prossima a un suo potenziamento (RICORSI AL TAR PERMETTENDO).

Mi chiedo chi comunichi da Savona i dati sulla qualità dell'aria e se un Ente  autorevole come LEGAMBIENTE segua  una procedura per verificarne l’attendibilità, perché in questo caso sicuramente qualcosa non ha funzionato!

Il biomonitoraggio lichenico (dato pubblico!) prova come Savona e Provincia siano inquinate quasi come la pianura Padana. I medici per l'ambiente stanno promuovendo, ormai da tempo, una capillare informazione sulle conseguenze per la salute delle emissioni nocive presenti nell'aria.

Se lontano da Savona certe informazioni non arrivano, qui sul posto i rappresentanti di Legambiente le conoscono bene e l'Assessore che ha ricevuto il premio anche, così come sono al corrente della mobilitazione sul territorio intorno a questa preoccupante vicenda.

Purtroppo visto da qui, tutto questo sembra una” barzelletta ma, in realtà, è una tragedia.

V’invio, se interessa, l'ultimo dei miei articoli sul blog savonese dove mi occupo di ambiente e territorio www.truciolisavonesi.it  il cui titolo è proprio: SAVONA E IL COLORE DEL CARBONE.  (scritto ancor prima di leggere l’assurda notizia.)


La lapidaria risposta che, puntualmente mi arrivò fu questa: 

Gentile Antonia Briuglia,
La invito a leggere con più attenzione i dati e lo sviluppo del lavoro che conduce alle nostre classifiche (il dossier è disponibile online sul sito di Legambiente - canale campagne - ecosistema urbano - XVI edizione). Vedrà che nessuno ha premiato Savona esclusivamente per la qualità dell'aria e che non c'è nessun improvviso balzo in avanti di Savona tra le 103 città italiane monitorate da Legambiente: Savona era 7° lo scorso anno e resta 7° quest'anno. Quello che misuriamo è il livello di vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani attraverso l'analisi di parametri, tra i quali anche il livello d’inquinamento atmosferico.
 

 

Sulla stampa del 28 gennaio scorso compare nuovamente un’altra classifica che torna premiare Savona, questa volta proprio per l’aria che qui si respira eufemisticamente” a pieni polmoni”, corredata da dati che ne dovrebbero attestare la veridicità.

Ci piacerebbe pensarlo, ma come i medici del Moda e il Dott. Franceschi, responsabile dei medici per l’ambiente e l’Ordine dei medici di Savona affermano da tempo, i dati non sono proprio quelli.

Il superamento delle polveri sottili PM10 è ormai accertato anche perché i quattro analizzatori automatici, collocati dall’ARPAL sul territorio, sono dichiaratamente non a norma e quindi non attendibili.

Quelle sottili, strettamente legate alla combustione delle centrali a carbone, PM2,5 a Savona non si sono mai misurate, nonostante sia obbligatorio dal 2002 e raccomandato dall’organizzazione Mondiale della Sanità e nonostante ne sia provata la pericolosità per la salute degli abitanti.

Tutte le Autorità e tutte le Amministrazioni sono a conoscenza, a diversi livelli, di tutto questo ma nulla è ancora cambiato neanche in questi ultimi anni, densi di battaglie e di conflitti sull’aberrante richiesta di potenziamento della centrale a carbone da parte di Tirreno Power e, da più parti, fortemente osteggiata.

Anche le Autorità degli Enti locali che si sono dichiarati contrari promuovendo ricorsi al TAR, non hanno denunciato apertamente questa imbarazzante situazione, non hanno respinto quest’ultima attestazione di Legambiente, forse pensando che in periodi preelettorali possa fare sempre comodo.

 

Così Legambiente torna, provvidenzialmente, a premiare, ignorando ciò che già il Piano Regionale dell’aria affermava e cioè che nella zona 2 (Savona, Vado e Quiliano) la centrale termoelettrica è la prioritaria responsabile d’inquinamento da NOX(68,3), SOX(89,7),PM10(34,9),COV(37,9).

Meglio tranquillizzare la popolazione, invece che stigmatizzare  comportamenti irresponsabili di chi inquina e di chi non esige, concretamente e urgentemente, corretti controlli, soprattutto se si è azionisti di Sorgenia insieme a De Benedetti, proprietario proprio di Tirreno Power.

 

La stessa Tirreno Power che risponde sulla Stampa  al dott. Franceschi che le più consistenti emissioni dai camini della centrale di questi giorni, altro non sono che vapore acqueo, dovuto alla rigida temperatura esterna.

La stessa risposta mi fu data, in un’altra regione, sulla richiesta di chiarimenti circa i fumi di un inceneritore: vapore acqueo!

 

Se così è, nulla in contrario, quindi, se sia un Ente esterno e qualificato a verificare i controlli sulle emissioni, a richiedere centraline di monitoraggio più efficienti e attendibili, a esigere finalmente controlli sulle PM2,5?

Savona non può aspettare ancora e ha il diritto e il dovere di non rinunciare a combattere la sua battaglia per la salute.

 

Savona: “futuro centro dell’energia del nord” (!!??), non potrà ridursi a barattare la salute dei cittadini per qualche cattedra di docenza nella sua Università, non dovrà perpetrare un atteggiamento compromissorio tenendo il piede in più scarpe, quella delle energie rinnovabili di facciata e quella più concreta ma, da più parti, ampiamente superata del carbone: dovrà fare scelte coraggiose e realmente innovative che dovranno necessariamente passare dalla bocciatura dell’ampliamento della centrale e dal depotenziamento dei due gruppi esistenti, ormai fuori legge, senza falsità, senza calcoli preelettorali e ipocrisie, senza ignoranza.

Solo così potrà ritirare meritatamente il suo premio.

                                                                                          

                                                         ANTONIA BRIUGLIA