Esclusivo/Al
Sail-Inn esibizioni hard di tette, culetti, erotismo da spettacolo
Alassio, ecco tutte le foto “votive”
grazie a bellissime “inviate speciali”
Dopo immagini
pubblicate dal Secolo XIX, Trucioli scopre chi è Silvio Fasano
La
redazione
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Eppure è finito nel “tritacarne” degli insulti, delle critiche, delle
illazioni, insinuazioni al “tradimento”, scusabili solo in quanto opera di
disinformati. Il mitico Silvio,
accusato di scarso rispetto e, peggio, di aver tradito la fiducia di chi l’aveva
invitato alla “serata speciale”, a porte chiuse.
E’ proprio vero che nella vita se non si è ruffiani, lacchè, se non c’è
un potente in terra che ti raccomanda e (ti protegge) non vai da nessuna parte.
Non conta cosa sai fare, cosa hai fatto, le tue capacità, i risultati sul
lavoro, la meritocrazia.
E può capitare di peggio. Chi ha seguito un certo processo al
Tribunale di Albenga, chi conosce
l’ambiente legale, sa che questo “sventurato” fotografo, si è dovuto pagare di
tasca propria un risarcimento di 8 mila
euro (a seguito di condanna in sede civile) per un foto del
2001, pubblicata da Il Secolo XIX,
del matrimonio di un anziano dentista, morto tre giorni dopo il lieto evento.
Quella foto gli era stata richiesta dalla redazione.
Fasano, in uno slancio di collaborazione e per una ricompensa di
pochi euro, si è trovato sulle spalle
otto mila euro. Il “pignoramento” indiretto di mesi e mesi di lavoro. Altre
umiliazioni e difficoltà. Tra tante promesse di aiuto o parole di impotenza.
L’amicizia, la solidarietà abita solo ai piani alti?
Peccato che queste storie, umanamente devastanti, non facciano notizia o
non trovino spazio, non interessino, restino “segrete”, anche se note ai
“benpensanti” che impartiscono lezioni e giudizi, scrivono altisonanti
“editoriali”.
A Silvio Fasano non resta che
buon viso a cattiva sorte. Ammette e non ammette, dice che sono cose che non
interessano a nessuno. Forse gli viene in mente quel fotografo-fotoreporter di
Albenga, tale Viviano…., che quasi
alla fine dei suoi giorni, gli unici ad ospitarlo per un pranzo, una cena, le
feste, furono l’amico ex barbiere ed l’ultimo cronista che gli era rimasto
vicino nei fatti, nel bisogno vero, non a parole.
Nella sua etica, nel suo attaccamento al lavoro,
Silvio Fasano ha rifiutato di
vendere le foto della vulcanica serata alassina perché le ha riservate al
giornale ( non è dipendente malgrado
sia stato gettato nello stesso calderone di biasimo, insulti) e
ai partecipanti della festa di compleanno.
Ci perdoni
Silvio Fasano, se osiamo tanto. Un giorno, nel ricordarlo, di lui
scriveranno che
<…era un grande fotografo.., non conosceva orari…,
pioggia o sole, feste comandate…sempre a disposizione…in moto, in auto, a
piedi sulla spiaggia ….in Riviera e nei paesini dell’entroterra; lui rimasto l’alassino
umile e semplice, ha contribuito a tramandare con le sue fotonotizie pagine di
gloria, virtù e vizi della capitale del turismo ligure”, tra fasti, e miserie
…>.
Trucioli Savonesi
l’ha già scritto per altri cittadini, super elogiati nel giorno dell’addio.
Non sarebbe più leale, corretto, dignitoso, coerente, civile, rispettare
i meritevoli da vivi, anziché versare lacrime, fare passerelle, scrivere
necrologi, lavarsi le coscienze nei giorni delle “celebrazioni”?
A Silvio Fasano che
nonostante dica: “Mi spiace,
non posso darvi le foto”, esprimiamo solidarietà per essere stato
accomunato nelle critiche ai potenti, ai godenti. A suo modo, ha reso ancora una
volta onore alla professione, al mestiere. Nella vetrina del negozio ha esposto
le immagini dello “scandalo” (?) con questa scritta: <Il
nostro sindaco ed i suoi primi 50 anni>.
E’ una zona di passaggio, via don Bosco. C’è chi si ferma osserva,
scruta, commenta ad alta o bassa voce. Scuote il capo. Ora divertiti, ora
indignati. Alassini e turisti. Giovani ed adulti. “Gira il mondo, gira..”,
recita una canzone di successo, Silvio
è lì, dietro il banco, pronto a correre al primo squillo del cellulare. Peccato
che pochi conoscano la storia di ordinaria ingiustizia che dietro quella
macchina fotografica, racconta la vita di un alassino che la fortuna
non ha baciato. Nella terra di tanti
miracolati. Almeno gli sia dovuto il rispetto e l’onore…
Infine, per completezza, tra i partecipanti della serata si riconoscono,
nelle varie fotografie scattate, alcuni volti noti: oltre all’architetto-sindaco
Melgrati e alla moglie, il medico Giovanni Pisano e consorte, il commercialista
Silvio Siffredi e consorte; Gabriele Aicardi ex cordinatore di Forza Italia,
Mimmo Scofferi e consorte, Renato Giovannoni, il conte Zigliotto, Giabetto
Noberasco e la moglie, Francesco Colli, cuoco e proprietario del Sail- Inn che
ha ospitato la serata (privata), l’ispettore di polizia Aricò, il maresciallo
dei carabinieri Marras, Bruno Damonte, Marco Corrado, Maiellano commerciante
d’auto di Albenga, un’impiegata dello studio del notaio Valentino, Silvio
Melgrati (fratello) e la moglie. Si
parla di una comparsa per gli auguri di Rocco Invernizzi e Monica Zioni e uno
dei fratelli Provera. Ci scusiamo per eventuali errori ed omissioni. Pronti a
rettifiche.
Tibi patrimonium dii fortunent
in cauda venenum
Dopo la serata, di bagordi
e lussuria, è il momento della "benedizione purificatrice". Il prevosto,
monsignor Angelo De Canis, origini in quel di Lavina, parroco di Sant'Ambrogio,
di fronte alla pubblica contrizione dell'illustre parrocchiano l'ha cosparso
d'acqua benedetta. Alleluia, alleluia, alleluia. Mistero della fede!
La
redazione