Dichiarazione
di Stefano Sarti, presidente di
Legambiente in Liguria in
occasione del dossier “Stop al
carbone 2009”
(Il Secolo XIX del 20 Febbraio 2009)
In Liguria sembra che tutto possa essere possibile, anche comportamenti strabici
e incoerenti delle Associazioni ambientaliste.
Così anche Legambiente, mentre a Genova e alla Spezia promuove una battaglia di
dismissione perché il carbone "nuoce gravemente alla salute", a Savona, a Vado e
in Val Bormida ritiene che il carbone possa essere addirittura ben tollerato!
I medici liguri, che si battono con forza per far conoscere i veri dati relativi
ai danni alla salute dei cittadini, ci segnalano ancora una volta errori
clamorosi e inaccettabili.
“Le emissioni di CO2 sono l’unico inquinante che Legambiente ligure si degna di
considerare: infatti la centrale di Vado con il nuovo gruppo a gas, oltre ai 2
gruppi a carbone, emette ben 5,2 milioni ti tonnellate/anno contro le 3,8
dichiarate da Legambiente con superi clamorosi del limite imposto dalla Ue di
3,3. Rimane però clamorosa e tragicamente non segnalata da Legambiente l’enorme
quantità delle polveri sottili cancerogene e cardiotossiche emesse dalla
centrale di Vado che nel complesso emette attualmente, ogni anno, un
quantitativo stimato secondo i parametri della Ue di ben circa 6.500 tonnellate
di Pm10 contro le "sole" 153 tonnellate di polveri dichiarate erroneamente in
modo tendenzioso da Tirreno Power .”
Legambiente
condivide e si schiera, da tempo, sulle
posizioni delle Amministrazioni di
Vado e di Quiliano, Provincia e Regione che, mentre si dichiarano pubblicamente
contro il potenziamento, di fatto e in maniera evidente non vogliono
l’abolizione del carbone nella centrale di Vado.
Questo palese disinteresse sugli enormi danni alla salute e all’ambiente e sui
relativi costi indotti sul territorio savonese conferma la sudditanza delle
stesse Amministrazioni alla Tirreno Power , motivata da consuete forme di
finanziamento di cui i Comuni sono spesso sprovvisti ma gratificati.
Quando poi apprendiamo che Legambiente
è socio azionario di Sorgenia, la finanziaria del gruppo De Benedetti che
controlla a sua volta Tirreno Power proprietaria della centrale di Vado, si
può comprendere anche il suo ruolo di malcelata sudditanza. La stessa sudditanza
che, da tempo, mostra verso quegli
Enti Pubblici di cui condivide in modo acritico le posizioni e da cui risulta
già finanziata con lauti contributi!
Ci ricordano gli amici medici savonesi una vecchia dichiarazione
dell’ex vicesindaco di Vado a proposito della ristrutturazione,
ancora a carbone, della centrale di Vado "…si è fatto qualcosa ma dietro Tirreno Power c’è de Benedetti che
finanzia alcune correnti politiche."
( "Il Secolo XIX" del 28/05/2004).
Procediamo, pertanto, con
tutte le nostre forze,
(anche senza l’apporto di Legambiente),
alla CONTROPROMOZIONE DELLA
CENTRALE Tirreno Power, nei Convegni,
nelle scuole, nelle campagne elettorali dei politici delle nostre città, negli
articoli sui giornali e nella rete,
per chiedere insieme ai medici del MODA, al dott. Franceschi, all’Ordine dei
Medici di Savona, al Coordinamento Medici per la salute della Liguria, all’ISDE
e a tutti i cittadini personalmente
impegnati, parte dei comitati e non:
“urgentemente il
depotenziamento e la metanizzazione di questa "centrale in città" chiudendo
immediatamente gli inquinanti e obsoleti gruppi 1 e
2 a
carbone e mantenendo il gruppo a metano da 760 Mwe,
che già da solo produce il doppio dell’energia consumata in provincia di Savona,
come già era stato
richiesto nel 1988 dalla Commissione Scientifica di Spotorno dai Proff. Gianni
Mattioli e Massimo Scalia e dal Prof. Cortelessa dell’Istituto Superiore di
Sanità e come votato poi
all’unanimità e poi mai realizzato dagli Enti locali sopra citati. ”
ANTONIA BRIUGLIA
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