Sempre dall’articolo di Sabelli Fioretti: <Garfì
denuncia anche una campagna di demonizzazione condotta contro di lui
dai giornalisti Renato Olivieri e Roberto Basso su
commissione (presunta ndr) della massoneria di palazzo
Giustiniani (quella più numerosa in Italia e che processo
per “tradimento” Licio Gelli, e della quale abbiamo già
parlato nell’intervista all’avvocato di Savona, Renzo Brunetti,
componente il collegio giudicante ndr). Alla stessa loggia cui
appartenevano insieme al sindaco democristiano
Osvaldo Vento, all’assessore democristiano Stefano
Accinelli, all’assessore repubblicano Gianfranco Cavalli….>.
Sempre dalle colonne del Decimonono e dalla
penna di Sabelli Fioretti: <Il fatto è che i massoni della
Riviera sono fra i più litigiosi, scissionisti e volubili della
penisola. Cosi le logge nascono, si frantumano, scompaiono….Per non
parlare di Osvaldo Vento che contemporaneamente approfittando
delle segretezza, militava in una loggia di Albenga (palazzo
Giustiniani) e nel “Centro sociologico” di Sanremo
(piazza del Gesù)>.
Un bis di quello già visto a Savona dove
erano 5-6 i big che militavano contemporaneamente in due obbedienze
contrapposte. Senza contare che l’allora big ligure socialista
Alberto Teardo, presidente della Regione, era iscritto a tre
logge contemporaneamente (P 2 compresa).
Sabelli Fioretti
racconta poi di Arimondo Arimondi, commerciante di latticini,
che fondò una “loggia selvaggia” che mise insieme un centinaio di
fratelli. Tra essi il notaio Nicolò Temesio, il capo ufficio
stampa del casinò Ito Rusigni. Persino il direttore della
sede di Diano Marina
della Banca Popolare di Novara che <un giorno si licenziò e
si mise a fare il rapinatore. Oggi è latitante in America Latina>.
Il giornalista descrive poi la storia (anni
sessanta) della loggia coperta di Piazza del Gesù, la Carducci, che
aveva il problema dei “comunisti fratelli”. Il maestro generale
Ghinazzi (vedi precedenti puntate di Trucioli) era di
estrema destra e non voleva comunisti. Ma in loggia ad Imperia
c’erano Gino Ginatta, Sergio Grignolino, detto
Gheppeù, Tito Barbè, Giulio Ferrari, detto “o
bordeluso”, comunisti ufficiali.
La Carducci, sempre secondo la
ricostruzione storica di Sabelli, affiliava Nando Ziveri
(medico), Elio Nicoli (proprietario dell’albergo
Moranti), Pietro Montresor (albergo Belsoggiorno),
Vincenzo Cutini (ginecologo), proprietario della clinica Villa
Atena. Italo Bernardi, Mario Moretti dipendente
dell’archivio notarile, Gustavo Latini (avvocato),
Giuseppe Birone (farmacista), Ildebrando Arpaia, Italo
Bernardi, Antonietta Rubino, Carlo Arese,
Renato Boeri (ristorante La Caravella).
Sempre Il Secolo XIX del 14 gennaio 1990: <Cremieux,
uno dei leader storici della massoneria sanremese, insieme a
Vanessa, padre del consigliere comunale repubblicano, a
Ferdinando Toselli, al socialdemocratico Guido Giorni
e Gianfranco Cavalli si trasferirono
da Corso Inglesi 100 sede della Carducci, a via
Vesco, sede del tempio dei cugini di Palazzo Giustiniani.
Oggi -
scriveva 19 anni fa – gli iscritti alle logge di Palazzo Giustiniani
(sono cinque a Sanremo, Cremieux, Mazzini, Mimosa, Conti,
Guglielmi) ci tengono a far notare
come il travaso avvenga in una sola direzione e mai in quella
contraria….Nel 1977 per esempio Giampiero Lanza insieme al
fratello Onorato, oggi consigliere democristiano e candidato
di Leo Pippione alla sua successione nella poltrona di
sindaco, fondo una loggia (Piazza del Gesù) insieme a Stefano
Accinelli, assessore comunale Dc, al sindaco Osvaldo Vento,
all’ispettore del
casinò, Stefano Ferlito, al socialdemocratico di Coldirodi,
Zumbo e ad Italo Ruscigni. Pochi mesi dopo scoppiarono
litigi tra tutte le logge di
Piazza del Gesù e molti (tra questi Accinelli, i due Lanza
e Ferlito) se ne andarono dall’altra parte dove incontrarono,
oltre a quelli già nominati, anche il croupier Dino Lupi, il
consigliere comunale liberale Natale De Francisi, insieme al
segretario del suo partito Ragni.
…Al “Centro sociologico” rimasero comunque
alcuni pezzi da novanta come Giovanni Parodi, esponente di
spicco della Dc sanremese…Vincenzo Barli, ex
segretario cittadino Dc, il geometra Giorgio Pistone,
repubblicano; Bruno Giri, capogruppo democristiano al Comune…>.
Concludeva Sabelli Fioretti il suo servizio
che occupava un’intera pagina nazionale dedicata a “Fatti & Idee”:
<Ma la “massoneria dei fiori” non è forte abbastanza da
accontentare tutti, non tanto da superata il P.T.A, il
partito traversale degli affari, il partito della corruzione e delle
tangenti, quello sì forte e impunito>. Con libro di Ferruccio
Sansa e Marco Preve è arrivato all’ordine del giorno anche
“Il partito del cemento”. Infine Sabelli:<La
massoneria, al più, serve come rete di salvataggio per coloro che
cadono, perché non affoghino,, perché riescano a risorgere. In fondo
sono proprio i massoni a dire che fanno tante opere di bene>.
Luciano Corrado
(segue
prossima puntata con altri elenchi e l’inedita vicenda dell’ex night
club Osbruma di Boissano, diventato tempio massonico. Uno dei
gestori parla delle serate tra massoni e ragazze nude, tra champagne
e conti mai pagati, gli abituè…)
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