D) Il peggiore difetto che più frequentemente riscontri in chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica. Direi la ricerca dell’immagine a discapito della sostanza, della concretezza, dei risultati, del fare. E poi l’arte del riciclarsi in modo spesso disinvolto. Passare da una parte all’altra. Come sta accadendo nell’ambito della Provincia. Si diffondono spesso e volentieri notizie non in funzione della sostanza, ma per privilegiare la propria immagine. Non stravedo per i capipopolo.
D) Si discute di valori, di etica, di una società che deve esprimere soprattutto ottimismo, ma la tivù è educativa o esalta, estremizza ricchezza, edonismo, nudismo femminile, bellezza del corpo. Proprio alcuni di questi canali hanno un largo “ascolto” popolare. Un successo.
Non mi scandalizza tanto il nudismo, l’esibizionismo frivolo del corpo, quanto la povertà culturale del messaggio. In Italia si legge meno giornali, penultimi in Europa. Si leggono soprattutto pochi libri. Io parlerei di analfabetismo di ritorno. Più la gente è imbecille, più hai la possibilità di vendere il prodotto e incapacità di spirito critico. Aggiungo che i giovani se trovano veri stimoli rispondono, nonostante siano una minoranza. Oggi la trasgressione omologata non è drogarsi, pasticcarsi, ma fare lo scout.
D) Il tuo amico più fidato…
Alcuni sacerdoti ed alcuni laici. Per un prete l’amicizia è importante, non è l’autosufficienza. Gesù pensava …a Lazzaro. Noi rischiamo di diventare degli orsi. Voglio dire che in questa parrocchia, che si è unificata con un’altra, nonostante i malumori iniziali di alcuni parrocchiani, tre sacerdoti hanno scelto di vivere sotto lo stesso tetto. Con divergenze inevitabili. Consiglio ai confratelli la vita in Comune.
D) Si arriverà un giorno al matrimonio anche per i preti.
Non lo escludo. I preti cattolici della chiesa orientale possono già sposarsi. E mi piacerebbe un confronto. Penso che un giorno ci si possa arrivare. Del resto i Diaconi permanenti, ministri sacri, possono a loro volta sposarsi. Non penso possa accadere con questo pontificato. Personalmente non so se mi sposerei. Non ne sento l’esigenza. Non sento la solitudine.
D) E la povertà di vocazioni? La scomparsa di ordini religiosi, la carenza di parroci…In questa provincia c’era il seminario, a Borghetto S. Spirito, dei padri camilliani. Il seminario vescovile di Albenga, negli anni ’50-’60 ospitava fino a 60-65 seminaristi. Oggi chiudono i conventi, l’ultimo è stato quello secolare e storico degli agostiniani di Loano. Per non parlare dei benedettini, dei certosini, degli oblati, dei carmelitani, dei francescani…
Neanche nella diocesi di Savona e Noli, le vocazioni abbondano. Il sacerdozio è un percorso in salita, non è ambito, non è più una sistemazione sociale, non è più un’autorità socialmente vincente. Deve remare in una era post-cristiana. L’ideale è fatto solo di convinzioni, di tanta fede.
Il discorso degli ordini religiosi, molti di essi hanno perso il significato, gli scopi precipui per cui erano sorti e operavano. Per anni hanno conservato un carisma. Devo ammettere che anch’io ero affascinato. Penso ai salesiani, al loro stupendo rapporto col mondo giovanile. Affascinato dal mondo monastico. Penso a mio fratello.
D) Puoi dirci a quanto ammonta il patrimonio immobiliare e terriero della Curia, della Diocesi di Savona-Noli, delle parrocchie. Degli ordini religiosi, suore comprese. Informazioni lesinate.
A memoria non lo saprei dire, sono stati fatti comunicati. Pubblicati. So che il patrimonio maggiore è quello dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, creato dopo il 1985, a seguito dell’accordo Stato-chiesa, col governo Craxi. Questi beni sono stati tolti alle parrocchie e trasferiti all’Istituto. Non so cosa rispondere per altre situazioni. Ci sono parrocchie che hanno ancora proprietà dirette. E’ vero.
D) Da autorevole e prestigioso addetto all’informazione, ai media, chi sono i “savonesi che contano”? Ci sono i mezzibusti: Fazio, Freccero, lo schivo Antonio Ricci, Rossello…
Mi pare che siano sempre gli stessi, da qualche anno. Qualcuno scende, qualcuno sale. Nel loro mondo ristretto hanno un peso sui politici e sulla politica, qui però mi riferisco ai potentati economici. Penso che se Ricci fosse di Savona, avremmo avuto qualche “mostro” di cemento in meno. Solo lui, credo, è riuscito a vincere una scommessa difficile come quella delle 4 torri che volevano costruire a ridosso del centro storico di Albenga. Fazio? Potrebbe fare assai di più per la “sua” Savona. Apprezzo molto il suo stile garbato. Altro illustre savonese che considero valido è Rossello.

Il Vescovo Vittorio Lupi | D) La storica visita del papa tedesco a Savona. E’ stato un mezzo flop, quanto a folla, solo colpa maltempo? E la storia di quel ricevimento ristretto in Curia con alcuni nomi, big, non proprio presentabili….Era proprio necessario! Uno schiaffo… Senza la pioggia sarebbe stata ressa, i 20 mila sulla piazza c’erano ed i biglietti della vigilia sono andati a ruba. Il Papa, posso testimoniarlo, si è mosso davvero bene. Vorrei rimarcare che è molto diverso dall’immagine offerta dai mass media. Molto attento, riflessivo, pacato; era più duro, nel temperamento, il predecessore polacco. Quanto al ricevimento di persone, diciamo chiacchierate, non so’ nulla. Non mi sono occupato di quell’aspetto. Io ero alla “sala stampa”. Voglio precisare, inoltre, che il nuovo vescovo, Vittorio Lupi, era appena arrivato. Non c’era il suo zampino come qualcuno insinua. E’ corretto che si sappia, senza per questo voler sconfessare l’operato di altri che non giudico. |
D ) Un tuo progetto che vorresti realizzare o non sei riuscito a coronare. Unico sogno personale irrealizzato, studiare musica. Perfezionare il mio canto. Mai studiato musica, ora manca il tempo. Amo la lirica, quando posso vado al Carlo Felice. Vorrei, inoltre, rilanciare il nostro glorioso Letimbro, ma mancano i mezzi. Il sogno nel cassetto è un giornale che raggiunga tutte le case dei savonesi, come avviene, ad esempio, per il periodico della Provincia di Savona. Un “Letimbro” sempre più libero, che dia voce a tutti, cattolici in primis. Vorrei a livello pastorale una chiesa meno impaurita verso la società.
D) I confini anacronistici delle Diocesi, spaccate e divise. Basti pensare alla provincia di Savona dove operano tre vescovi. Un’assurdità, uno spreco e senza dubbio un servizio poco razionale per cittadini ed operatori. Eppure non si muove nulla.
E’ verissimo e sacrosanto, mi associo. Confini che risalgono al Congresso di Vienna. Potrebbero essere risolti tanti problemi, con le diocesi ridisegnate sui confini provinciali. Ci sono dei freni, come accade nell’accorpamento delle parrocchie. Ormai un’esigenza prioritaria.
D) Il tuo santo prediletto...
San Paolo. Lo amo pur essendo tra i santi meno pregati dai fedeli. Questo Papa ha deciso la proclamazione dell’anno paolino. San Paolo, uno dei capisaldi del Cristianesimo che sapeva andare e parlare al cuore…
D) Perché manca una diffusa cultura della tutela ambientale, del territorio…Ciò che i nostri avi hanno conservato, noi finiamo per distruggerlo…
Sono d’accordo, manca la cultura del bene comune. Soffriamo di familismo amorale. Dopo la difesa del “clan famiglia”, tutto il resto può andare in malora. Natura, ambiente, mezzi e strutture pubbliche. Chi se ne frega…
D) Un suggerimento al sindaco di Savona….
Non preoccuparsi di difendere l’immagine personale, ma i problemi reali a costo di non guadagnarci molto in termini politici ed elettorali. E questo vale anche per il futuro presidente della Provincia.
D) Sandro Pertini, savonese per eccellenza, soleva ripetere nei suoi comizi elettorali, anche nei piccoli paesi dell’entroterra. Un tempo quando incontravi un socialista, ti toglievi il cappello, avevi davanti un galantuomo. Oggi si mettono la mano in tasca….Ci identificano in ladri…
Non entro nel merito, non giudico. Anche nel socialismo c’è una matrice cristiana. Pertini condivideva certi valori della sinistra, come la solidarietà, il rigore dell’etica che oggi si sono persi, smarriti.
D) Come vorresti essere ricordato dai posteri.
Un cristiano prima di tutto. Neanche come prete. E sulla mia lapide una frase di San Paolo che devo trovare.
D) Le polemiche sul ritorno alla messa in latino…hanno senso?
Troppa confusione e disinformazione. La messa in latino c’è, ma il rito è celebrato in lingua italiana. O in altra lingua locale, secondo i popoli, le nazioni. Difficile che si ritorni al rito in vigore da San Pio V, tanto per intenderci quello della messa celebrata dando le spalle ai fedeli, tutta in latino. Allora erano pochissimi a capire le parole ed il significato delle frasi. Non è da rimpiangere. L’interrogativo di alcuni è se esiste l’esigenza di celebrare la messa in latino col nuovo rito.
D) E la soddisfazione più gratificante, felice della tua vita.
E’ legata alla visita del Papa a Savona. In particolare due momenti. Ero l’unico giornalista al seguito, presente, al Santuario ed in Vescovado. Ho scritto la cronaca per il Letimbro. Erano 200 anni che un pontefice non visitava Savona e da cronista ha raccolto retroscena inediti.
D ) Un dispiacere che non si dimentica.
Purtroppo, anche in parrocchia. Persone sulle quali avevo riposto una certa fiducia. Non ho rancori. Le soddisfazioni fino ad oggi sono di gran lunga maggiori.
D) Esistono a Savona e provincia i “poteri forti”, tutti parlano…
Non facendo parte del gotha, parlerei senza riscontri. Avevo seguito le polemiche che in un periodo mi hanno coinvolto sulle pagine del Letimbro, sugli intrecci massonici e un certo affarismo. Un errore mettere tutti nello stesso calderone. Non me la sento di pronunciare dei nomi. Non sarebbe corretto.
D) Ti senti più vicino al “prete operaio”, “prete di strada”, “prete da stadio”…
Il prete operaio era legato ad un periodo storico, erano “nati” in Francia prima che in Italia. In strada ogni prete dovrebbe viverci se non altro per calarsi nella vita quotidiana.
D) Il pericolo numero uno in Italia tra: incapacità di decidere per il bene comune, corruzione, lassismo, illegalità diffusa (ci sono miriade di leggi, ma non vengono fatte rispettare), evasione fiscale record, scarsa meritocrazia, ricerca del potere politico per arricchimento personale.
Partirei da una seria riforma morale, che deve iniziare dal basso per avere successo. E’ possibile educare, ma nessuno può prendere il posto alle famiglie. Vero centro nevralgico educativo. Resto convinto che il male peggiore, in Italia, sia l’incapacità di decidere. Viviamo in una società debole e frammentata. La politica deve sapere incidere anche con scelte impopolari.
D) Concludiamo con le dolorose vicende della Fondazione Ferrero di Vado, il crack finanziario. Le disastrose conseguenze. Chi pagherà gli errori, i danni. I giornali accennano anche al ruolo della Curia, della Diocesi, del vescovo…Che idea ti sei fatto.
Il vescovo Calcagno ha agito in perfetta buona fede, diciamo che anche lui c’è cascato. Forse si sono fidati di scelte a scatola chiusa o semichiusa. L’obiettivo era creare posti di lavoro e dare assistenza ai meno fortunati. Un po’ più di oculatezza da chi doveva prendere le decisioni non guastava.
D) E il decreto-scuola Gelmini, dal nome del ministro. Famiglia Cristiana si è schierata con gli studenti.
Condivido la posizione del settimanale dei paolini, non tanto per i tagli e i risparmi, quanto per l’assoluta mancanza di dialogo, essersi sottratti ad ogni confronto. Non è mai una carta vincente. Non produce risultati positivi. Grazie per il tempo che mi hai dedicato. Auguri a tutti i navigatori di Trucioli Savonesi e Uomini Liberi. Luciano Corrado

Don Angelo Magnano alle spalle del Papa e del vescovo Lupi
(foto Enzo Pugno)
Vedi le precedenti interviste di
Trucioli a.....
-
Pietro Bovero
(Il politico delle sette vite, ex presidente dell'Iacp all'epoca dello scandalo Teardo e chiese i danni agli imputati, ex segretario provinciale del Psdi, ora socialista e vice sindaco di Vado Ligure. Personaggio molto noto nel mondo del calcio dei dilettanti e imprenditore. )
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Enzo Motta
(notaio,
Presidente del circolo Pirandello, ex maestro
venerabile)
-
Tiziana Saccone (già
della segreteria provinciale PCI/DS con incarichi nazionali)
-
Michele Del Gaudio,
era
giudice istruttore del tribunale di Savona quando firmò gli ordini di
cattura per il "clan Teardo". Seguì importanti inchieste, tra esse il
"giallo Berrino" (il papà del Muretto di Alassio), poi Deputato in parlamento per il Pds, infine
docente e scrittore
-
Nazario Masiero
ex dipendente Piaggio e
sindacalista Uil con primato di iscritti, per 20 anni consigliere ed
assessore comunale, socialista, a Finale Ligure, presidente locale
Associazione Marinai d'Italia.
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Luigi Bruni
(Primario emerito dell' Ospedale
San Paolo di Savona)
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Tindaro Taranto
già comandante (per concorso) dei
vigili urbani di Alassio (34 anni di servizio), dirigente e vice
segretario generale del Comune, esperto di corsi di addestramento per
vigili urbani della Liguria, già giudice di pace al tribunale di Albenga
-
Gerry Delfino
(già assessore comunale di
Albenga, ex presidente dell' associazione libraia della Liguria)
-
Umberto Ramella
(avvocato, ex segretario PSDI, grado 33 della
massoneria)
- Renzo Brunetti
avvocato, già
assessore a Savona, dirigente provinciale e regionale del Pri che
ha abbandonato, già componente del Collegio della Corte Centrale
dell'Obbedienza massonica del Grande Oriente che ha giudicato Licio
Gelli, il "venerabile" della P 2.
- Pietro Moretti
(già comandante della squadra di Polizia
Giudiziaria della Procura della Repubblica di Savona)
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