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Trucioli riscopre le sentenze dei giudici, ma l’ex
sindaco non è Ciancimino
Celle: uno, dieci,
cento Zunino
Chi è l’uomo dei “miracoli”
Una vita tra successi, processi, denunce, edilizia,
ombre, misteri. E ora….
di Luciano Corrado
Il Palazzo Comunale di Celle
Ligure |
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<In nome del popolo italiano, il tribunale di Genova, sezione prima
civile…con il ricorso depositato in data 18 dicembre 1992, Renato
Zunino, consigliere comunale di Celle Ligure, del quale è
stato sindaco fino al luglio 1992, premesso che a seguito di esposti
presentati da alcuni consiglieri di minoranza, era stato indagato dalla
Procura della Repubblica presso la pretura di Savona, per i reati 81 cpv,
323 (abuso d’ufficio), 328 (omissione d’atti d’ufficio) e 361 (omessa
denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale), relativamente ai
pretesi abusi commessi nell’esercizio delle sue funzioni da sindaco in
relazione al rilascio di concessioni ed autorizzazioni edilizie…. |
...e che al fine di chiudere al più presto la vicenda
e di evitare strumentalizzazioni da parte di chicchessia aveva chiesto
l’applicazione del procedimento speciale previsto…cioè il patteggiamento
e che, in accoglimento della richiesta , il gip, con
sentenza 25 giugno 1992 n.139, gli aveva inflitto l’applicazione della
pena della multa di lire 3 milioni….accoglie il ricorso, e per effetto,
dichiara l’illegittimità del deliberazione del consiglio comunale di
Celle Ligure 263/62 e della nota del prefetto di Savona in
esso richiamata, dichiara il diritto di Renato Zunino, a
permanere nella carica di consigliere comunale…dichiara compensate le
spese di causa…qui Genova 8 febbraio 1993>.
Il presidente Lorenzo Castellana, l’estensore Marcello
Delucchi....
....LEGGI
LA SENTENZA
Fin qui un provvedimento del tribunale. L’aspetto
legale. Uno dei tanti, dei troppi.
Oggi, dopo 15 anni, Renato
Zunino, designato a furor di votanti (vedi…..)
a futuro, probabile, sindaco, nelle “primarie” della Lista civica,
“Insieme per Celle”, non può essere considerato un “pubblico
amministratore” qualunque. Un quasi sconosciuto.
Nell’archivio dei giornali, delle aule di giustizia
civile e penale, molti faldoni lo riguardano. Non è ovviamente, ci sia
permesso questo raffronto, un Ciancimino dell’era Palermo. Resta,
per la storia di Celle Ligure, un sindaco molto discusso, chiacchierato
nel bene e nel male. E’ sufficiente liquidare il suo “strepitoso”
ritorno sulla scena (da quella pubblica non è mai uscito, se non per un
breve lasso di tempo, per essere stato anche consigliere provinciale)
col fatto che sia un abile regista della politica e del consenso, del
fare? Che i cellesi (504) si siano ricreduti, ammesso che
l’avessero dimenticato.
Ma a quali interessi risponderebbero i suoi avversari,
“nemici”, mai occulti, avendo agito sempre con nome e cognome, non è
dato a sapere. E’ vero, Zunino un bel giorno lasciò tutto
dichiarando ai giornali <ho ricevuto troppe minacce>.
Sarà, ma non è l’unico sindaco ad essere finito nel mirino. Zunino
vittima di “poteri forti”. |
Renato Zunino |
Non pare sia accaduto cosi in quel di Celle.
Anzi, non è proprio accaduto. E poi, visto che collabora con l’Unipol,
quello si ritenuto tra i poteri forti in Italia; devono essere,
dunque, altri i motivi dei contrasti, delle “guerre” casalinghe.
Renato Zunino,
nel bene e nel male, ha continuato ad essere un regista della vita
pubblica di Celle. Il paese è stato amministrato soprattutto
dalla sinistra. Sono state scritte, negli ultimi mesi, cose assai
disonorevoli, per chiunque abbia a cuore la reputazione pubblica, su
alcuni di personaggi. C’è chi (pochi) hanno annunciato querela. E’
giusto. Hanno fatto benissimo. Il fango non è dialettica, è
diffamazione. |
A meno che… Speriamo soltanto che non sia un “dejà
vu’”. Annunci sui giornali, poi tutto si perde per strada. Infatti
oltre alle azioni penali, ci sono quelle civili, la cui sorte non è
discrezionale. Il tempo sarà galantuomo?
Renato Zunino
se ha deciso di rimettersi in
campo, in pista, nella corrida, non è la persona che non valuta e
che non ha esperienze di vita politica. Sia esso un “lupo” o un
“agnello”, un benefattore o un “mago” in politica, gli va dato atto
del coraggio. Della testardaggine, a volte utile. Al limite
dell’incoscienza. Difficile pensare che non si sarebbe rinvangato
nel passato. Su quelle pagine di storia che “pesano” come pietre.
Non getteranno fango perché non è mai stato condannato per reati
gravi (per un politico e pubblico amministratore), come corruzione,
concussione, falso, bancarotta. Anche se il nostro Parlamento,
grazie soprattutto a Forza Italia, ci regala una lunga
sequela di condannati per “titoli onorifici”.
La sfida di
Renato Zunino, è doppiamente significativa a Celle,
perché segna la sconfitta, come ha titolato il Secolo XIX, di
Gabriele Caravatti, nome conosciuto in quel pianeta di ex
comunisti, ex Pds, poi diessini, della neo “sinistra democratica”
savonese, dove non pare
abbia prevalso in tutti questi anni la “ Meritocrazia” (vuoi
professione, vuoi mestiere) sul campo. Con la p, sia maiuscola, sia
minuscola.
Ciò che fino ad oggi non sappiamo e sarebbe utile
fossero resi pubblici (cosi come chiese patron Berlusconi per
smascherare i banchieri rossi, al tempo delle primarie di Prodi),
chi sono i cittadini-elettori cellesi che hanno votato alle
primarie.
Speriamo non accada, in fotocopia, quanto si
sussurra da giorni per le votazioni (quasi primarie) di
AltraSavona, dove sono confluiti personaggi di tutti i partiti,
alcuni della sinistra storica. Qui, si sussurra, che i votanti
sarebbero stati “gonfiati”.
A Celle
c’è chi sostiene di aver fatto la posta al seggio e di non
aver contato i 558 cellesi alle urne. C’è da crederci?
Sarebbe segno di trasparenza apprezzabile,
smentire per “tabula”. Rafforzerebbe per quel che può valere (stesso
discorso per AltraSavona) il successo di chi aspira a
rappresentare, una volta eletto, tutti i cittadini. A presentarsi
con le mani e la coscienza pulita, punto di riferimento per le nuove
generazioni. Sperando che l’esempio dei padri, sia utile scuola di
vita e di buona amministrazione.
Difficile nel terzo millennio osteggiare Renato
Zunino soltanto per il suo passato, collaterale, a certe
operazioni edilizie (le ville in zona agricola fecero non solo
scalpore). Molti sindaci ed ex, in provincia di Savona e in Liguria,
hanno fatto di peggio. E sono tra i più votati della provincia. Sono
stati anche promossi. Questo passa l’elettorato savonese, nella sua
maggioranza. E’ il “convento” del cittadino informato dalla
cosiddetta “libera informazione”. La cultura sociale, politica e
sindacale di questa martoriata e bellissima terra. Hanno successo i
tanti Renato Zunino, bisogna prenderne atto, piaccia o non
piaccia. E’ lo specchio del paese, soleva ripetere Romano Prodi,
di fronte a certe contraddizioni.
Non è escluso che il “servitore” Zunino,
dopo quest’ultimo exploit, decida di farsi da parte. Rendere
l’ultimo servizio alla comunità, alla sua Celle. Affidando il buon
nome ed il futuro della città ad un volto nuovo, pulito, senza
scheletri negli armadi. Al di sopra delle parti. Berlusconi
direbbe “Rialzati Celle e cammina”. E’ arrivata l’ora. I
“miracoli” non sono solo quelli di Lourdes...
Luciano
Corrado
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