TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni SECONDA
PUNTATA – La centrale di Vado, la salute, le soluzioni VADO,
INQUINAMENTO DA (DIS)INFORMAZIONE Un medico:
<Il prezzo più alto lo pagano i nostri figli con un’incidenza di
cancro sui bambini>. Quali soluzioni ?
di
Luciano Corrado
Valleggia (Quiliano)-
Dopo l’articolo pubblicato, sullo scorso numero di Trucioli,
abbiamo ricevuto dal geologo Mimmo Filippi, assessore
provinciale, questa mail: < Faccio
riferimento al contenuto dell'articolo, a firma di Luciano
Corrado, apparso su Trucioli Savonesi e relativo al convegno di
Valleggia in merito a polveri sottili, centrali elettriche, ecc.
Sono d'accordo con la gran parte del contenuto, ma non voglio
entrare nel merito; desidero unicamente precisare che io non
sono "l'assessore all'ambiente della Provincia" come
l'articolista mi ha definito, ma solo l'assessore ai rifiuti
ed alla protezione civile. L'Ambiente in genere, e quindi
anche le emissioni in atmosfera, sono di competenza del collega
Enrico Palliotto, titolare anche della Difesa del
Suolo.Personalmente, come Protezione Civile, ho provato a
considerare la centrale, ma è emerso che, sotto tale aspetto, è
al di fuori della competenza della Provincia.Grazie
dell’ospitalità>.
La volta scorsa avevamo tralasciato l’intervento all’affollata assemblea popolare di Patrizia Gentilini, oncoematologa, medico Isde (International Society Doctors for Environment) di Forli .Un
intervento documentato, preciso, accorato quello della dottoressa Patrizia Gentilini, oncoematologa, medico Isde di Forli che la platea ha
seguito con grande interesse, spesso applaudito. Ha spaziato su
più fronti ed una considerazione per tutte: <Le generazioni
a venire non ci
perdoneranno il danno che stiamo facendo>. E poi: <Il
nodo cruciale, il punto dolente è l’informazione in Italia,
soprattutto su tematiche ambientali. Non c’è bisogno di
un’informazione di parte, ma corretta, libera, indipendente che
purtroppo nel nostro paese non esiste. Ho maturato la
convinzione, dopo trent’anni di attività,
che è mio dovere far sapere, far conoscere le malattie
causate dall’ambiente, dall’acqua che beviamo, dall’aria che
respiriamo, da ciò che mangiamo. Sapete cosa voglio dirvi? Per
un certo tipo di classe medica le prove non ci sono mai. Dai
pesticidi che raggiungono le acque sotterranee. A tante
situazioni….allarmanti, non per fare allarmismo>. E poi, ecco
le conseguenze più immediate, sciagurate, taciute: <Il prezzo
più alto lo pagano i nostri figli, più sensibili nel grembo
materno ai danni ambientali. Infatti l’incidenza del cancro nei
bambini, nell’infanzia, registra un aumento per alcune patologie
del 3,5- 4 per cento. E non può essere imputato allo
stile di vita, bensì all’ambiente. Siamo di fronte ad una
pandemia silenziosa, i danni si vedranno nel tempo. Le
sostanze chimiche stanno danneggiando il cervello dei bambini
nel mondo intero. I limiti di legge di cui spesso si parla, si
scrive, si discute, vengono calcolati sugli adulti, non sui
bambini.>. I danni di
inquinamento sono ingenti, ha proseguito Patrizia Gentilini,
si potrebbe tra l’altro risparmiare nei processi di combustione
ed energia, dal carbone, all’olio combustibile, al gas naturale,
al biomassa, ai rifiuti. Invece siamo di fronte ad una serie
impressionante di distorsioni. I rifiuti,
ad esempio, con il manuale della buona raccolta, potrebbero
diventare una risorsa, vedi il caso del “compost”. Quanti
sono, aggiungiamo noi, nella nostra provincia i comuni che sono
in grado, nonostante sbandierino la certificazione ambientale,
di effettuare la raccolta “porta a porta”, selezionata e divisa,
come accade da almeno 15 anni in quasi tutta la Germania, la
Svizzera, l’Austria e molti paesi del centro e nord Europa? Noi
siamo ancora ai cassonetti, con molte aree dell’immediata
periferia, escluse. Cassonetti che si stanno trasformando sempre
più, quasi ovunque, in indecorosi ed insani cumuli di rifiuti
perché la raccolta spesso ritarda, per quanto riguarda il “non
deperibile”.
Patrizia Gentilini,
dall’alto della sua scienza ed esperienza professionale, ha
definito gli <inceneritori industrie insalubri di
classe prima>. Ed ha rimarcato che le <zone agricole non
sono affatto indicate ad ospitare inceneritori>. Ha
ricordato che dal 1991 sulle bollette della luce, c’è una
gabella che non serve alla comunità, ma a determinate lobby. Ha
insistito che la politica degli inceneritori è perdente, a
partire dal processo di combustione, biomasse comprese. Ha
osservato che il PM 2 e 5 nell’anno 2007 ha causato nel mondo
380 mila morti premature. E che l’Alzheimer cresce, i colpiti
nel mondo sono già
26 milioni. Non è vero,
secondo la Gentilini, che i nuovi impianti di
incenerimento, con i loro nuovi limiti, non provochino diossine.
E non si cambia musica con i termovalorizzatori. Inutile
che si propagandi la loro “innocenza”. Sono vulnerabili e non è
un caso se i medici dell’Emilia Romagna hanno chiesto una
moratoria di questi impianti, per fermare una fonte di veleni. C’è
purtroppo, incalza Gentilini, <un’informazione
manipolata, che disorienta i cittadini, ma che è anche frutto
della piaga del conflitto interessi, come è successo nel caso di
un medico alla stregua di Veronesi alla trasmissione
televisiva di Fabio Fazio “Che tempo fa”.
<Nessuno ha la verità in tasca –
ha
proseguito - ma
dobbiamo almeno sforzarci di ragionare, fermarci di fronte a
questa piaga di
malattie croniche in aumento. Invece hanno pensato bene di
estendere il segreto di Stato
agli impianti che producono energia>. Il Comitato
“Uniti per la salute” (associazione di volontariato) è
impegnato e preoccupato sul fronte della centrale di Vado
che, la scorsa settimana, per comodità del lettore abbiamo
spesso soprannominato “Centrale Enel”, oggi di proprietà
della Tirreno Power. Tra l’altro
su Il Sole –24 Ore del 3 settembre 2007, c’è un
interessante servizio, assai approfondito,
dal titolo “Gestione per l’Emission Trading” e l’annuncio
che nel mese di giugno, sempre del 2007, la Commissione Ue aveva
presentato il libro verde
sull’adattamento ai cambi climatici. Da qui i <nuovi
sistemi Sga supportano le aziende nello scambio di quote dei gas
serra>. E ancora gli obblighi e le facoltà per ”dichiarazioni
verificate per gli impianti”. La decisione 2004/156/Ce definisce
i principi per il monitoraggio e la comunicazione delle
emissioni. Il Comitato
per la salute non è contro la centrale, ma vuole garanzie prima
che si proceda al suo potenziamento, oggi in stallo. Quel potenziamento che il presidente della Camera di Commercio di Savona, Giancarlo Grasso, artigiano, titolare di un mobilificio famigliare a Borghetto S. Spirito, sempre più in digrazia e sempre più isolato, arroccato nell’ente che presiede, aveva definito su Il Secolo XIX del 27 dicembre 2007, <tra gli obiettivi prioritari per rilanciare l’economia provinciale, quali la piattaforma contenitori del porto per offrire alle grandi navi nuovi attracchi, il potenziamento della centrale elettrica di Vado per ottenere la copertura del fabbisogno energetico che nel 2008 potrebbe subire rincari del 10-15 per cento, con punte fino al 25; il trasferimento della Piaggio da Finale a Villanova. Tre progetti – dichiarava Grasso - che movimentano risorse, almeno 1500 milioni di euro e garantiranno un massiccio incremento dell’occupazione>. A
Valleggia è stato dimostrato, dati alla mano. che la
centrale di Vado <da 1500 megawatt produce 5 volte
energia più di quanto abbiamo bisogno, ed un guadagno
all’azienda di 500 milioni di euro l’anno>. Dati forniti in
assemblea da Paolo Franceschi, pneumologo, tra i medici
savonesi più impegnati sul fronte della sensibilizzazione delle
malattie ambientali e sui danni che la centrale causerebbe alla
salute, all’ambiente (aria, terra, mare). Il Comitato
di Valleggia-Quiliano-Vado si è rivolto, con
esposto-denuncia, alla Procura della Repubblica di Savona, ma
anche all’Unione Europea. Non vuole fare, è stato precisato, la
“guerra santa” alla centrale, al potenziamento, ma con garanzie
precise, scritte e con la massima informazione ai cittadini. Del resto
la soluzione dei rifiuti in provincia di Savona è in ritardo di
decenni, c’è un fiorentissimo business delle discariche private
e pubbliche (quattro).
Nessuno vuole discariche ed inceneritori in “casa
propria”, ma la politica, di destra e di sinistra, fino ad oggi,
è stata incapace di decidere, con soluzione d’avanguardia. Non è
neppure riuscita a realizzare la
vera raccolta differenziata. Si fa a
gara, a mettersi in mostra, senza contradditorio, nello
sventolare le varie “certificazioni ambientali” che, come ha
documentato L’Espresso
del 30 agosto 2007, n.34, i controlli <avvengono
soprattutto per via burocratica e cartacea. Esaminano, insomma,
un mare di carte, ma di verifiche ne fanno davvero poche. Ed
inoltre le aziende controllate, i comuni….nella stragrande
maggioranza dei casi, vengono avvisati con buon margine di
tempo…>. Accade anche nel biologico. Il
presidente “Uniti per la salute”, Emilia Piccardo ed il
portavoce Gianfranco Giardini, hanno fatto un appello al
sostegno finanziario dei cittadini per portare avanti la
“battaglia verità e salute”. Forse è il
momento che i politici savonesi, prendano davvero in mano il
problema confrontandosi con la base che, a sua volta, corre il
rischio come ha scritto l’ingegner
Giuseppe Ozenda (su Uomini Liberi) di
frantumarsi in tanti piccoli rivoli, associazioni. Facendo
prevalere la protesta alle soluzioni alternative. In pratica
sta accadendo anche per i “blog”. C’è chi si sveglia e ne apre
uno, nessuno pare preoccuparsi di sapere quale è il seguito di
“lettori” . Cosi si rischia di parlare a se stessi o a quattro
gatti. Di non “far paura”, ma è proprio quanto vogliono certi
politici e le lobby; annientare, polverizzare l’avversario o il
cittadino dividendolo in tante mini-fazioni. Luciano Corrado
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