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PUNTATA – La centrale di Vado, la salute, le soluzioni VADO, INQUINAMENTO
DA Un
medico: <Il prezzo più alto lo pagano i nostri figli con un’incidenza di
cancro sui bambini>. Quali soluzioni ? di Luciano Corrado
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Un intervento
documentato, preciso, accorato quello della dottoressa Patrizia Gentilini, oncoematologa, medico Isde di Forli che la platea ha seguito con grande
interesse, spesso applaudito. Ha spaziato su più fronti ed una
considerazione per tutte: <Le generazioni
a venire non ci perdoneranno il
danno che stiamo facendo>. E poi: <Il nodo cruciale, il punto
dolente è l’informazione in Italia, soprattutto su tematiche ambientali.
Non c’è bisogno di un’informazione di parte, ma corretta, libera,
indipendente che purtroppo nel nostro paese non esiste. Ho maturato la
convinzione, dopo trent’anni di attività,
che è mio dovere far sapere, far conoscere le malattie causate
dall’ambiente, dall’acqua che beviamo, dall’aria che respiriamo, da ciò
che mangiamo. Sapete cosa voglio dirvi? Per un certo tipo di classe
medica le prove non ci sono mai. Dai pesticidi che raggiungono le acque
sotterranee. A tante situazioni….allarmanti, non per fare allarmismo>. E poi, ecco le
conseguenze più immediate, sciagurate, taciute: <Il prezzo più alto
lo pagano i nostri figli, più sensibili nel grembo materno ai danni
ambientali. Infatti l’incidenza del cancro nei bambini, nell’infanzia,
registra un aumento per alcune patologie
del 3,5- 4 per cento. E non può essere imputato allo stile di
vita, bensì all’ambiente. Siamo di fronte ad una pandemia silenziosa, i
danni si vedranno nel tempo. Le sostanze
chimiche stanno danneggiando il cervello dei bambini nel mondo intero. I
limiti di legge di cui spesso si parla, si scrive, si discute, vengono
calcolati sugli adulti, non sui bambini.>. I danni di
inquinamento sono ingenti, ha proseguito Patrizia Gentilini, si
potrebbe tra l’altro risparmiare nei processi di combustione ed energia,
dal carbone, all’olio combustibile, al gas naturale, al biomassa, ai
rifiuti. Invece siamo di fronte ad una serie impressionante di
distorsioni. |
Patrizia Gentilini |
I rifiuti,
ad esempio, con il manuale della buona raccolta, potrebbero diventare
una risorsa, vedi il caso del “compost”. |
Noi siamo
ancora ai cassonetti, con molte aree dell’immediata periferia, escluse.
Cassonetti che si stanno trasformando sempre più, quasi ovunque, in
indecorosi ed insani cumuli di rifiuti perché la raccolta spesso
ritarda, per quanto riguarda il “non deperibile”. Patrizia
Gentilini,
dall’alto della sua scienza ed esperienza professionale, ha definito gli
<inceneritori industrie insalubri di classe prima>. Ed ha
rimarcato che le <zone agricole non sono affatto indicate ad ospitare
inceneritori>. Ha ricordato
che dal 1991 sulle bollette della luce, c’è una gabella che non serve
alla comunità, ma a determinate lobby. Ha insistito che la politica
degli inceneritori è perdente, a partire dal processo di combustione,
biomasse comprese. Ha osservato che il PM 2 e 5 nell’anno 2007 ha
causato nel mondo 380 mila morti premature. E che l’Alzheimer cresce, i
colpiti nel mondo sono già
26 milioni. Non è vero,
secondo la Gentilini, che i nuovi impianti di incenerimento, con
i loro nuovi limiti, non provochino diossine.
E non si cambia musica con i termovalorizzatori. Inutile che si
propagandi la loro “innocenza”. Sono vulnerabili e non è un caso se i
medici dell’Emilia Romagna hanno chiesto una moratoria di questi
impianti, per fermare una fonte di veleni. C’è
purtroppo, incalza Gentilini, <un’informazione manipolata, che
disorienta i cittadini, ma che è anche frutto della piaga del conflitto
interessi, come è successo nel caso di un medico alla stregua di
Veronesi alla trasmissione televisiva di Fabio Fazio “Che
tempo fa”. <Nessuno
ha la verità in tasca –
ha proseguito - ma
dobbiamo almeno sforzarci di ragionare, fermarci di fronte a questa
piaga di malattie croniche
in aumento. Invece hanno pensato bene di estendere il segreto di Stato
agli impianti che producono energia>. |
Il Comitato
“Uniti per la salute” (associazione di volontariato) è impegnato
e preoccupato sul fronte della centrale di Vado che, la scorsa
settimana, per comodità del lettore abbiamo spesso soprannominato
“Centrale Enel”, oggi di proprietà della Tirreno Power. |
Tra l’altro
su Il Sole –24 Ore del 3 settembre 2007, c’è un interessante
servizio, assai approfondito,
dal titolo “Gestione per l’Emission Trading” e l’annuncio che nel
mese di giugno, sempre del 2007, la Commissione Ue aveva presentato il
libro verde sull’adattamento
ai cambi climatici. Da qui i <nuovi sistemi Sga supportano le aziende
nello scambio di quote dei gas serra>. E ancora gli obblighi e le
facoltà per ”dichiarazioni verificate per gli impianti”. La decisione
2004/156/Ce definisce i principi per il monitoraggio e la comunicazione
delle emissioni. Il Comitato
per la salute non è contro la centrale, ma vuole garanzie prima che si
proceda al suo potenziamento, oggi in stallo. Quel
potenziamento che il presidente della Camera di Commercio di Savona,
Giancarlo Grasso, artigiano, titolare di un mobilificio famigliare a
Borghetto S. Spirito, sempre più in digrazia e sempre più isolato,
arroccato nell’ente che presiede, aveva definito su Il Secolo XIX del 27
dicembre 2007, <tra gli obiettivi prioritari per rilanciare
l’economia provinciale, quali la piattaforma contenitori del porto per
offrire alle grandi navi nuovi attracchi, il potenziamento della
centrale elettrica di Vado per ottenere la copertura del fabbisogno
energetico che nel 2008 potrebbe subire rincari del 10-15 per cento, con
punte fino al 25; il trasferimento della Piaggio da Finale a Villanova.
Tre progetti – dichiarava Grasso -
che movimentano risorse, almeno 1500 milioni di euro e
garantiranno un massiccio incremento dell’occupazione>. A
Valleggia è stato dimostrato, dati alla mano. che la centrale di
Vado <da 1500 megawatt produce 5 volte energia più di quanto
abbiamo bisogno, ed un guadagno all’azienda di 500 milioni di euro
l’anno>. Dati forniti in assemblea da Paolo Franceschi,
pneumologo, tra i medici savonesi più impegnati sul fronte della
sensibilizzazione delle malattie ambientali e sui danni che la centrale
causerebbe alla salute, all’ambiente (aria, terra, mare). Il Comitato
di Valleggia-Quiliano-Vado si è rivolto, con esposto-denuncia,
alla Procura della Repubblica di Savona, ma anche all’Unione Europea.
Non vuole fare, è stato precisato, la “guerra santa” alla centrale, al
potenziamento, ma con garanzie precise, scritte e con la massima
informazione ai cittadini. Del resto la
soluzione dei rifiuti in provincia di Savona è in ritardo di decenni,
c’è un fiorentissimo business delle discariche private e pubbliche
(quattro). Nessuno vuole
discariche ed inceneritori in “casa propria”, ma la politica, di destra
e di sinistra, fino ad oggi, è stata incapace di decidere, con soluzione
d’avanguardia. Non è neppure riuscita a realizzare la
vera raccolta differenziata. Si fa a
gara, a mettersi in mostra, senza contradditorio, nello sventolare le
varie “certificazioni ambientali” che, come ha documentato L’Espresso
del 30 agosto 2007, n.34, i controlli <avvengono soprattutto per
via burocratica e cartacea. Esaminano, insomma, un mare di carte, ma di
verifiche ne fanno davvero poche. Ed inoltre le aziende controllate, i
comuni….nella stragrande maggioranza dei casi, vengono avvisati con buon
margine di tempo…>. Accade anche nel biologico. Il
presidente “Uniti per la salute”, Emilia Piccardo ed il portavoce
Gianfranco Giardini, hanno fatto un appello al sostegno
finanziario dei cittadini per portare avanti la “battaglia verità e
salute”. Forse è il
momento che i politici savonesi, prendano davvero in mano il problema
confrontandosi con la base che, a sua volta, corre il rischio come ha
scritto l’ingegner
Giuseppe Ozenda (su Uomini Liberi) di frantumarsi in tanti
piccoli rivoli, associazioni. Facendo prevalere la protesta alle
soluzioni alternative. In pratica
sta accadendo anche per i “blog”. C’è chi si sveglia e ne apre uno,
nessuno pare preoccuparsi di sapere quale è il seguito di “lettori” .
Cosi si rischia di parlare a se stessi o a quattro gatti. Di non “far
paura”, ma è proprio quanto vogliono certi politici e le lobby;
annientare, polverizzare l’avversario o il cittadino dividendolo in
tante mini-fazioni. Luciano Corrado
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