versione stampabile

SECONDA PUNTATA – La centrale di Vado, la salute, le soluzioni

VADO, INQUINAMENTO DA
(DIS)INFORMAZIONE

Un medico: <Il prezzo più alto lo pagano i nostri figli con un’incidenza di cancro sui bambini>. Quali soluzioni ?

di Luciano Corrado

Foto Enrico Paliotto
Enrico Paliotto
Foto Giampietro Filippi
Giampietro Filippi
Valleggia (Quiliano)- Dopo l’articolo pubblicato, sullo scorso numero di Trucioli, abbiamo ricevuto dal geologo Mimmo Filippi, assessore provinciale, questa mail: < Faccio riferimento al contenuto dell'articolo, a firma di Luciano Corrado, apparso su Trucioli Savonesi e relativo al convegno di Valleggia in merito a polveri sottili, centrali elettriche, ecc. Sono d'accordo con la gran parte del contenuto, ma non voglio entrare nel merito; desidero unicamente precisare che io non sono "l'assessore all'ambiente della Provincia" come l'articolista mi ha definito, ma solo l'assessore ai rifiuti ed alla protezione civile.
L'Ambiente in genere, e quindi anche le emissioni in atmosfera, sono di competenza del collega Enrico Paliotto, titolare anche della Difesa del Suolo. Personalmente, come Protezione Civile, ho provato a considerare la centrale, ma è emerso che, sotto tale aspetto, è al di fuori della competenza della Provincia. Grazie dell’ospitalità>.
Abbiamo già risposto che l’errore-svista è stata corretto nell’arco di poche ore sul blog. Le parole di Filippi, per chi vuole capire, restano eloquenti. Ma procediamo in ordine.

Un intervento documentato, preciso, accorato quello della dottoressa Patrizia Gentilini, oncoematologa, medico Isde di Forli che la platea ha seguito con grande interesse, spesso applaudito. Ha spaziato su più fronti ed una considerazione per tutte: <Le generazioni  a venire non ci perdoneranno il danno che stiamo facendo>. E poi: <Il nodo cruciale, il punto dolente è l’informazione in Italia, soprattutto su tematiche ambientali. Non c’è bisogno di un’informazione di parte, ma corretta, libera, indipendente che purtroppo nel nostro paese non esiste. Ho maturato la convinzione, dopo trent’anni di attività,  che è mio dovere far sapere, far conoscere le malattie causate dall’ambiente, dall’acqua che beviamo, dall’aria che respiriamo, da ciò che mangiamo. Sapete cosa voglio dirvi? Per un certo tipo di classe medica le prove non ci sono mai. Dai pesticidi che raggiungono le acque sotterranee. A tante situazioni….allarmanti, non per fare allarmismo>.

E poi, ecco le conseguenze più immediate, sciagurate, taciute: <Il prezzo più alto lo pagano i nostri figli, più sensibili nel grembo materno ai danni ambientali. Infatti l’incidenza del cancro nei bambini, nell’infanzia, registra un aumento per alcune patologie  del 3,5- 4 per cento. E non può essere imputato allo stile di vita, bensì all’ambiente. Siamo di fronte ad una pandemia silenziosa, i danni si vedranno nel tempo.

Le sostanze chimiche stanno danneggiando il cervello dei bambini nel mondo intero. I limiti di legge di cui spesso si parla, si scrive, si discute, vengono calcolati sugli adulti, non sui bambini.>.

I danni di inquinamento sono ingenti, ha proseguito Patrizia Gentilini, si potrebbe tra l’altro risparmiare nei processi di combustione ed energia, dal carbone, all’olio combustibile, al gas naturale, al biomassa, ai rifiuti. Invece siamo di fronte ad una serie impressionante di distorsioni.


Patrizia Gentilini

I rifiuti, ad esempio, con il manuale della buona raccolta, potrebbero diventare una risorsa, vedi il caso del “compost”.

Quanti sono, aggiungiamo noi, nella nostra provincia i comuni che sono in grado, nonostante sbandierino la certificazione ambientale, di effettuare la raccolta “porta a porta”, selezionata e divisa, come accade da almeno 15 anni in quasi tutta la Germania, la Svizzera, l’Austria e molti paesi del centro e nord Europa?

Noi siamo ancora ai cassonetti, con molte aree dell’immediata periferia, escluse. Cassonetti che si stanno trasformando sempre più, quasi ovunque, in indecorosi ed insani cumuli di rifiuti perché la raccolta spesso ritarda, per quanto riguarda il “non deperibile”.

Patrizia Gentilini, dall’alto della sua scienza ed esperienza professionale, ha definito gli <inceneritori industrie insalubri di classe prima>. Ed ha rimarcato che le <zone agricole non sono affatto indicate ad ospitare inceneritori>.

Ha ricordato che dal 1991 sulle bollette della luce, c’è una gabella che non serve alla comunità, ma a determinate lobby. Ha insistito che la politica degli inceneritori è perdente, a partire dal processo di combustione, biomasse comprese. Ha osservato che il PM 2 e 5 nell’anno 2007 ha causato nel mondo 380 mila morti premature. E che l’Alzheimer cresce, i colpiti nel mondo sono  già 26 milioni.

Non è vero, secondo la Gentilini, che i nuovi impianti di incenerimento, con i loro nuovi limiti, non provochino diossine.  E non si cambia musica con i termovalorizzatori. Inutile che si propagandi la loro “innocenza”. Sono vulnerabili e non è un caso se i medici dell’Emilia Romagna hanno chiesto una moratoria di questi impianti, per fermare una fonte di veleni.

C’è purtroppo, incalza Gentilini, <un’informazione manipolata, che disorienta i cittadini, ma che è anche frutto della piaga del conflitto interessi, come è successo nel caso di un medico alla stregua di Veronesi alla trasmissione televisiva di Fabio Fazio “Che tempo fa”.

<Nessuno ha la verità in tasca – ha proseguito -  ma dobbiamo almeno sforzarci di ragionare, fermarci di fronte a questa piaga  di malattie croniche in aumento. Invece hanno pensato bene di estendere il segreto di Stato  agli impianti che producono energia>.

Il Comitato “Uniti per la salute” (associazione di volontariato) è impegnato e preoccupato sul fronte della centrale di Vado che, la scorsa settimana, per comodità del lettore abbiamo spesso soprannominato “Centrale Enel”, oggi di proprietà della Tirreno Power.

Tra l’altro su Il Sole –24 Ore del 3 settembre 2007, c’è un interessante servizio, assai approfondito,  dal titolo “Gestione per l’Emission Trading” e l’annuncio che nel mese di giugno, sempre del 2007, la Commissione Ue aveva presentato il libro verde  sull’adattamento ai cambi climatici. Da qui i <nuovi sistemi Sga supportano le aziende nello scambio di quote dei gas serra>. E ancora gli obblighi e le facoltà per ”dichiarazioni verificate per gli impianti”. La decisione 2004/156/Ce definisce i principi per il monitoraggio e la comunicazione delle emissioni.

Il Comitato per la salute non è contro la centrale, ma vuole garanzie prima che si proceda al suo potenziamento, oggi in stallo.

Quel potenziamento che il presidente della Camera di Commercio di Savona, Giancarlo Grasso, artigiano, titolare di un mobilificio famigliare a Borghetto S. Spirito, sempre più in digrazia e sempre più isolato, arroccato nell’ente che presiede, aveva definito su Il Secolo XIX del 27 dicembre 2007, <tra gli obiettivi prioritari per rilanciare l’economia provinciale, quali la piattaforma contenitori del porto per offrire alle grandi navi nuovi attracchi, il potenziamento della centrale elettrica di Vado per ottenere la copertura del fabbisogno energetico che nel 2008 potrebbe subire rincari del 10-15 per cento, con punte fino al 25; il trasferimento della Piaggio da Finale a Villanova. Tre progetti – dichiarava Grasso -  che movimentano risorse, almeno 1500 milioni di euro e garantiranno un massiccio incremento dell’occupazione>.

A Valleggia è stato dimostrato, dati alla mano. che la centrale di Vado <da 1500 megawatt produce 5 volte energia più di quanto abbiamo bisogno, ed un guadagno all’azienda di 500 milioni di euro l’anno>. Dati forniti in assemblea da Paolo Franceschi, pneumologo, tra i medici savonesi più impegnati sul fronte della sensibilizzazione delle malattie ambientali e sui danni che la centrale causerebbe alla salute, all’ambiente (aria, terra, mare).

Il Comitato di Valleggia-Quiliano-Vado si è rivolto, con esposto-denuncia, alla Procura della Repubblica di Savona, ma anche all’Unione Europea. Non vuole fare, è stato precisato, la “guerra santa” alla centrale, al potenziamento, ma con garanzie precise, scritte e con la massima informazione ai cittadini.

Del resto la soluzione dei rifiuti in provincia di Savona è in ritardo di decenni, c’è un fiorentissimo business delle discariche private e pubbliche (quattro).  Nessuno vuole discariche ed inceneritori in “casa propria”, ma la politica, di destra e di sinistra, fino ad oggi, è stata incapace di decidere, con soluzione d’avanguardia. Non è neppure riuscita a realizzare la  vera raccolta differenziata.

Si fa a gara, a mettersi in mostra, senza contradditorio, nello sventolare le varie “certificazioni ambientali” che, come ha documentato L’Espresso  del 30 agosto 2007, n.34, i controlli <avvengono soprattutto per via burocratica e cartacea. Esaminano, insomma, un mare di carte, ma di verifiche ne fanno davvero poche. Ed inoltre le aziende controllate, i comuni….nella stragrande maggioranza dei casi, vengono avvisati con buon margine di tempo…>. Accade anche nel biologico.

Il presidente “Uniti per la salute”, Emilia Piccardo ed il portavoce Gianfranco Giardini, hanno fatto un appello al sostegno finanziario dei cittadini per portare avanti la “battaglia verità e salute”.

Forse è il momento che i politici savonesi, prendano davvero in mano il problema confrontandosi con la base che, a sua volta, corre il rischio come ha scritto l’ingegner  Giuseppe Ozenda (su Uomini Liberi) di frantumarsi in tanti piccoli rivoli, associazioni. Facendo prevalere la protesta alle soluzioni alternative.

In pratica sta accadendo anche per i “blog”. C’è chi si sveglia e ne apre uno, nessuno pare preoccuparsi di sapere quale è il seguito di “lettori” . Cosi si rischia di parlare a se stessi o a quattro gatti. Di non “far paura”, ma è proprio quanto vogliono certi politici e le lobby; annientare, polverizzare l’avversario o il cittadino dividendolo in tante mini-fazioni.

Luciano Corrado 

Allegato :

 Quiliano il comune attacca l' Enel  per il mancato risanamento dell' impianto
CARBONE DIMEZZATO IN CENTRALE