versione stampabile Il resoconto, senza censure, dell’assemblea popolare di ValleggiaCHI MISURA LE
POLVERI SOTTILI? LA VERGOGNA FINISCE
IN PROCURA Un medico, la camorra impoverisce alla stregua della centrale Enel |
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Valleggia (Quiliano) – Le attese non sono andate deluse. Almeno trecento persone alla conferenza-dibattito su ambiente, centrale Enel, sviluppo, salute, polveri sottili, malattie più diffuse, mortalità. Grandi assenti ha subito voluto far notare, con il microfono in mano, una partecipante <i giornalisti, il mondo dell’informazione scritta e televisiva. Per quale ragione?>.
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Il bersaglio: la centrale Enel di Vado Ligure che <dichiara 170 tonnellate di polveri sottili…mentre 5 mila tonnellate non vengono dichiarate e nessuno dei nostri amministratori se ne preoccupa, chiede conto…>. Ma Franceschi va oltre: <…è come la camorra che lucra, guadagna impoverendo l’intero territorio campano, anche la nostra centrale Enel guadagna eccome! 500 milioni di euro l’anno e come la camorra impoverisce, sta distruggendo il nostro tessuto economico. Per questo motivo dobbiamo liberarci dal cappio>. E’ un lungo applauso quello che
accompagna la dichiarazione-sfogo del medico:
<Lo dovevo dire, mi hanno davvero fatto perdere le
staffe. Basta, con questo sistema>.
Paolo Franceschi
non è un ultras della politica, svolge una professione delicata, a
contatto con la salute dei cittadini e delle statistiche. Cosi è in
grado di elencare quali sono le ragioni, i motivi del suo allarme, delle
preoccupazioni. Non è, pare di capire, una crociata kamikaze contro
l’Enel che svolge la sua utile funzione. Però ci sono dei limiti da
troppo tempo, a suo dire, superati, tra un’insopportabile indifferenza. |
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Il dottor
Franceschi rivela che
l’altra località più “inquinata” della Liguria è la ridente ed ospitale
Portovenere,
piccolo gioiello della natura e del turismo italiano, straniero;
arrivano infatti da ogni parte del mondo nell’ambito del richiamo delle
Cinque Terre.
<Ebbene l’inquinamento di Portovenere
trova la sua origine nella centrale Enel di La Spezia e nel ruolo dei
venti. Confermo che il rischio di ammalarsi di cancro soprattutto da
parte delle donne di Portovenere
è raddoppiato>.
Il
pneumologo impegnato nella sua “battaglia” di informazione capillare
ricorda <che i dati disponibili tra il 1988
ed il 2004, sulle cause di morte nel savonese, fanno emergere un eccesso
di mille decessi, oltre la media regionale…>.
Vale a dire persone che non avrebbero dovuto morire, se… |
Una scenario, rimarca
Franceschi, a
fronte di una centrale Enel da 1500 megawatt che produce 5 volte energia
rispetto al nostro fabbisogno…una centrale che sprigiona sostanze
tossiche …dannose al cuore ed altri organi vitali, con ossidi di
azoto…con una maggiore emissione di sostanze inquinanti rispetto a
Genova. L’area più colpita è tra Vado-Quiliano e Savona. Franceschi
fornisce ad un pubblico attento, sbalordito, altre notizie: <Vogliamo
parlare del particolato totale sospeso, il meno pericoloso per la
salute…vogliamo dire che le polveri fini secondarie, più dell’80 per
cento derivano dalla centrale a carbone, mentre tutte le altre fabbriche
della zona producono il 7 per cento, il 10 per centro
il traffico veicolare. Vogliamo parlare della
produzione enorme di metalli pesanti, quali il mercurio, l’arsenico,
piombo, nickel. Vogliamo far sapere ai concittadini che sul nostro
territorio troviamo metalli pesanti anche nei fondali di Porto Vado, con
la presenza di cromo e mercurio che entrano nel ciclo produttivo … si
riscontrano persino nei mitili della baia di Vado, con indici di massima
concentrazione in Liguria. Vogliamo parlare dell’arsenico che finisce
nel terreno produttivo, nei nostri orti, nelle coltivazioni e che
risulta il doppio rispetto ad altre zone d’Italia?>. Altre informazioni del pneumologo: il benzene viene “misurato” solo a Vado. Ci sono molti dati che non vengono più diffusi a partire dallo scorso 8 dicembre. <Bisogna mobilitarci, ci serve l’aiuto di tutti – conclude Franceschi -, purtroppo noi medici siamo troppo schiavi della politica>. |
Il Dottor Valerio Gennaro |
Non meno inquietanti e sferzanti le “comunicazioni”
del dottor Valerio Gennaro, epidemiologo-oncolo Ist di Genova
(Medico per l’ambiente Isde Italia). Informa che per due anni
l’Istat, l’istituto nazionale di statistica, non darà più notizie del
numero dei deceduti e della tipologia (cause di morte). Un dato che,
invece, bisognerebbe sempre tener aggiornato per fare “prevenzione”, per
prevenire.
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Mette l’accento sulle forti pressioni delle lobby
attraverso i finanziamenti agli enti pubblici. Dice che le zone esposte
all’inquinamento registrano una mortalità tre volte maggiore rispetto
alla media. Occorre decidere che salute vogliamo, il modello di
società. Valerio Gennaro:
<I problemi non riguardano solo la popolazione anziana; l’aumento del
cancro nei giovani, confermano gli epidemiologi, esiste.
Si parla molto del successo nella lotta al cancro, non viene però
mai evidenziata la tabella dell’indice di incremento. Con statistiche che
dicono di 8220 casi di decessi, in Italia, che potevano essere evitati
(2002-2004).>. Gennaro
si è dilungato sull’inceneritore di Forlì. Anzi due e vogliono
costruire un terzo. A Forlì producono mille
litri di aria inquinata, 20 mila mc/ora. In Italia gli inceneritori sono
una cinquantina. Cosa si sa dei metalli pesanti, del nesso di
causalità….non esiste solo il problema dei campi elettromagnetici delle
“antenne” che tanto hanno allarmato. portavoce
Gianfranco Giardini,
dell’associazione “Uniti per La Salute”
che raggruppa un’ottantina di iscritti:
<La Comunità Europea dal 1999 dispone che vengano misurate le
polveri sottili pm 10, 2 e 5. Prevede che i cittadini ne siano
informati. Facendo ricorso alla legge 241 abbiamo chiesto alla Provincia
(l’assessore all’ambiente è
Enrico Paliotto del PD n.d.r.) notizie
relative alle emissioni. La risposta, nel gennaio scorso, è stata che
non risulta che la Regione (assessore
all’Ambiente, Franco Zunino,
ingegnere, di Rifondazione comunista n.d.r.)
abbia delegato alle Province liguri questi rilievi. Risultato pratico –
ha proseguito
Giardini – le pm 2 e 5 non vengono misurate.
Le pm 10 vengono rilevate dal 2006, ma non sappiamo in che modo>. |
L' Assessore Enrico Paliotto |
Istruttorio seguire il walzer
di una Regione che, si dice, è governata da sinistra, centro ed
ambientalisti. <Ci siamo rivolti alla Regione
– rende noto il portavoce dell’associazione di volontari e che non ha
mancato di invitare i cittadini a devolvere contributi per sostenere
l’attività – che ha risposto “i dati non
li abbiamo ancora elaborati, in attesa delle indicazioni del
ministero”…>.
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Così ciò che dovrebbero fare le “forze popolari” del
paese, è affidato, delegato a singole associazioni senza colore e senza
bandiera, che di fronte al “vuoto della politica”, alle incapacità
palesi dei suoi “parolai”, deve prendere carta e penna, presentare un
esposto alla Procura della Repubblica di Savona chiedendo che intervenga
in base alla legge 60 del 2002 e si accerti l’esistenza di una
violazione, di presunte omissioni. E’ sempre l’Associazione di volontari (ma gli
“ambientalisti” sono una razza in estinzione in quel di Savona? O temono
di perdere i 12 mila euro al mesi di prebende?) che con i suoi mezzi ed
il volontariato deve presentare una seconda denuncia, questa volta alla
Comunità Europea, per chiedere il rispetto delle regole civili. Non dei
privilegi, dei favori, dei finanziamenti, cari a gran parte del mondo
politico. E’ ancora l’Associazione di volontari, presieduta da
Emilia Piccardo che ha annunciato di aver invitato alla serata il
procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli, ma ha risposto
di avere altri impegni, che ha chiesto, per iscritto ovviamente, al
ministero e alla Regione Liguria quale sia l’iter preciso del
potenziamento della centrale di Vado. La società (gruppo-famiglia De Benedetti? con
interessi anche nel mondo editoriale e da sempre vicini alla sinistra)
che la gestisce ha chiesto una proroga…c’è in ballo il potenziamento,
che fa seguito il no della Regione, del Comune. <Noi riteniamo – rimarca Giardini
– che il discorso potenziamento non sia affatto chiuso e vorremmo qui
ricordare che la produzione di energia in Liguria è di gran lunga
superiore al fabbisogno>. Insomma, al di là di quella che può essere una
preoccupazione degli abitanti, dei cittadini per la loro salute, per la
loro terra, l’avvenire dei figli, anche suffragati da quanto sostengono
i “Medici per l’ambiente”, nessuno vuole fare la “guerra santa”
all’Enel, ai padroni della Tirreno Power. Non sono i
nemici dichiarati, anche se non mancano forze politiche come la Lega
Nord che può sbandierare due ritagli stampa del 7 aprile 2007 (La
Padania, dal titolo “L’accusa del carroccio savonese. Sulla centrale
di Vado l’Enel è stata fregata” o ancora una lettera a La Stampa
del 6 aprile 2007 a firma di Giancarlo Bertolazzi, vice
segretario Lega Nord Savona) molto critici col governo Prodi, col
ministro Bersani e da contorni melmosi. In un altro paese – citiamo a caso la Germania dove
sono già state affrontate tematiche analoghe con la popolazione – a
prendere le iniziative per “tranquillizzare”, con dati di fatto, la
popolazione sarebbero proprio i responsabili della comunicazione delle
aziende interessate. I loro vertici aziendali. Si eviterebbero radicalizzazioni, estremismi, oppure
allarmismi (se sussistono e vengono provati), senza dover sempre
lasciare, come accade in Italia da decenni, che sia la magistratura a
togliere le castagne dal fuoco. Ad affrontare le tensioni sociali che
giovano solo ad una parte minoritaria della società e della politica. Un capitolo a parte lo dedicheremo, domenica prossima,
all’intervento di Patrizia Gentilini, oncoematologa, medico Isde
che ha offerto una testimonianza della sua vita professionale davvero
unica, quantomeno per gli elementi a sostegno delle sue tesi, del suo
“grido di dolore” e di “aiuto” sui temi al centro del dibattito. |
Jorg Costantino e Franco Zunino |
In conclusione, due altri interventi della
serata (presenti per uno stringato servizio come è nelle usanze di Rai
3, Stefano Picasso ed il giornalista professionista Marco
Preve, savonese d’origine, in forza alla redazione de Il
Lavoro-Repubblica di Genova). |
Mentre Renato Giusto, neo
consigliere della Lega Nord di Savona, ha chiesto scusa per ciò che sta
accadendo nella sanità a Milano. <Una scandalo che ci colpisce nel
cuore”. <Sono qui anche per dirvi – è il Giusto-pensiero – che la
maggior parte dei medici sono persone serie, sono vittime a loro volta
di chi vuole economizzare ad ogni costo sulla salute dei cittadini e poi
succedono queste storture>. Purtroppo, fino a prova contraria, i grandi
penalizzati restano i cittadini, i meno abbienti soprattutto, chi è a
reddito fisso e basso, i pensionati. I poveri. Se è vero come è vero che anche in provincia di Savona
prolifica da tempo un gran fiorire di studi medici specialistici, dove
le visite si pagano dalle 80 alle 250 euro, dove i clienti non mancano
mai, dove chi si ammala anche a causa dell’ambiente deve sempre e
comunque pagare. Oltre il danno, la beffa. Luciano Corrado
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