TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
RICICLARE O INCENERIRE LA POLITICA DEI RIFIUTI?
Purtroppo le reazioni al mio articolo apparso sullo scorso numero di
Trucioli, m’impongono di approfondire la questione, anche per fare
ulteriore chiarezza sul ruolo di un giornalista web, ben diverso da
quello che ancora alcuni politici, navigati o meno, credono che sia.
Confesso che non mi ha stupito lo “sconcerto” che il sig. Bruno ha
provato nel leggere il pezzo e lo trovo addirittura comprensibile nella
sua posizione in Provincia, che lo porta a preoccuparsi del futuro
politico della stessa.
Vorrei comunque e serenamente ribadire due concetti:
- non sono tenuta a verificare il contenuto di articoli apparsi
su quotidiani nazionali, firmati da rispettabili giornalisti e che non
solo la sottoscritta legge!; saranno le persone citate, tanto più se
amministratori pubblici, ad avere IL
DOVERE DELLA
PUBBLICA SMENTITA, tanto più se ritengono che l’articolo sia
stato manovrato o contenga notizie false, visto che si parla di atti
pubblici.
- I problemi della coalizione di centro-sinistra che vengono
puntualmente e correttamente elencati sono , come da me più volte
sostenuto, responsabilità della politica fallimentare degli
uomini che la sostengono, nessuno escluso.
Inoltre se mi sono occupata
innumerevoli volte proprio della politica “sviluppista” savonese, allo
stesso modo non ritengo, però, che il fallimento della raccolta
differenziata dei rifiuti e il nuovo dibattito sugli inceneritori siano
“cose inesistenti” e di poco conto solo perché scomode a qualcuno.
Infine mi chiedo a chi è rivolto
l’invito a preoccuparsi delle future alleanze politiche della Provincia?
Penso, e anche questa vicenda lo dimostra, che ci sia già troppa ressa e
purtroppo di soliti uomini, soliti partiti, solita retriva politica
savonese. Penso che ce ne sia abbastanza. A ognuno il suo, ma lasciamo
stare gli ambientalisti (termine ormai troppo abusato e
strumentalizzato), e tanto più chi si occupa di informazione libera in
un blog.
L’Assessore nella sua replica fa riferimento a una sua riflessione
comparsa, lo stesso giorno, sulla Stampa, dove afferma, invece, la sua
decisa contrarietà alla creazione di un termovalorizzatori.
Mi viene, allora, spontaneamente da dedurre che:
-viste le considerazioni dell’Assessore sulla pericolosità, i costi e
l’inutilità degli impianti in questione;
-Viste le sue perplessità maturate per le dichiarazioni del Direttore
della Protezione Civile;
- Vista la sua determinazione a dire NO alla costruzione di un
termovalorizzatore a Savona,
-Viste le allarmanti notizie, in campo sanitario, che l’Assessore non
nasconde di condividere;
LA COMMISSIONE ISTITUITA IN PROVINCIA SIA INUTILE!!!!!!!
Egli stesso sostiene l’inesistenza di moderne tecnologie che possano
motivare una decisione
positiva e quindi, non vorrà e non potrà fare come “molti
politici e cioè creare alla gente l’illusione di risolvere tutto facendo
passare i rifiuti per il camino, senza fare la fatica della
differenziata”.
Non vorrà certo “cercare consensi
elettorali, con ipocrisie e disonestà mentale”?
Non vorrà “avvallare logiche di
bottega” che con la moda dei termovalorizzatori attivano trappole
per utili affari, invece di lavorare alla formazione di una mentalità
realmente progressista in cui dice di credere?
LA
POLITICA FALLITA
( e aggiungerei in tutta la Regione Liguria), non sia fallita e stia
procedendo, ad un anno dalla
scadenza del mandato, si può definire forse una pietosa bugia.
Sarebbe comprensibile dal punto di vista elettorale, ma non lo è per
niente, se si considera che questo fallimento lascia spazio, proprio,
alle aberranti proposte di questi ultimi tempi.
In campo di rifiuti ed energia, tornano le “trappole” delle mode con
nomi accattivanti: termovalorizzatori, biocombustibili, centrali
nucleari di quarta generazione, eco balle…
Il tradimento delle parole fa diventare il rifiuto, materia prima;
l’energia,
Biologica, il carburante, bio.
Le politiche progressiste sono invece quelle che alcuni Comuni più
virtuosi cominciano a promuovere (es. Capannori): la politica di
produrre meno rifiuti e quella del riciclo, per dover smaltire meno.
Il rifiuto non deve diventare un business per pochi a scapito della
salute dei cittadini con i quali bisogna, invece, condividere una
politica della prevenzione del rifiuto con: le filiere corte nel
commercio, il riciclo, l’uso dei materiali biodegradabili,
l’annullamento degli imballaggi, l’eco partecipazioni per l’industria e
il commercio di elettrodomestici.
Questo ci si aspettava da una coalizione di centro-sinistra e non che,
mentre altri Paesi stanno già andando verso nuove soluzioni, nel 2008 si
cominciasse a dibattere di soluzioni vecchie e motivatamente superate
come:
gli inceneritori, discariche, Cdr,…
Le vicende campane sembrano avere dato l’alibi per un’ulteriore spinta,
dandoci la percezione che siamo tutti in emergenza rifiuti, mentre
invece siamo sì in un’emergenza: quella di una politica vecchia e
appiattita e incapace, ormai, di dare la svolta tanto attesa.
-
il 7% della bolletta Enel va come sussidio agli inceneritori, catalogati
come fonti rinnovabili?
-
L’Italia è l’unico Stato Europeo a finanziare gli inceneritori, gli
altri impongono tasse ai gestori degli impianti proprio per
disincentivarne la costruzione?
-
In Italia si è programmata la costruzione di 140 inceneritori?
-
La Provincia di Savona ha la produzione più alta di rifiuti della media
Nazionale e Regionale e nonostante che dal 1999 la popolazione e il
flusso turistico siano diminuiti, la produzione sia aumentata?
-
Che la raccolta differenziata sia, ad esempio,dal 2004 al 2005 diminuita
da 116Kg/ab a 110Kg/ab e che l’83,9% dei rifiuti vada in discarica?
-
Che i Comuni della Provincia, salvo rare eccezioni, hanno valori
ridicoli di raccolta differenziata?
-
Che ancora oggi non esistono agevolazioni sulla Tarsu per la
differenziata insieme ad altre indicazioni del Piano raccolta Rifiuti
che non hanno trovato applicazione?
|